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Articolo informativo
Impegnarsi nella ristrutturazione di un rustico è un’attività molto gratificante, perché “una casa non è una questione di mattoni, ma di amore. Anche uno scantinato può essere meraviglioso” come sostiene Christian Bobin, scrittore e poeta francese: cosa c’è di meglio che ridare smalto a quello che potrebbe apparire proprio come uno scantinato, una catapecchia, e riportarla ai suoi antichi splendori?
Per ristrutturare un rustico è importante partire dagli interventi di consolidamento della struttura, mentre solo in un secondo momento si potrà passare all’arredo, con soluzioni di design per interni, senza che venga tralasciata la ristrutturazione del giardino e degli altri spazi esterni.
La prima cosa da fare è dunque verificare la solidità e la tenuta della struttura, non solo con un’analisi visiva, ma anche interpellando un esperto (ingegnere civile o un architetto) che effettui delle analisi strumentali atte a individuare e valutare le vulnerabilità, strutturali e non strutturali, da correggere, ricorrendo anche al rilievo geometrico-strutturale, che tiene conto anche dello stato di conservazione dei materiali e dei dissesti, attraverso l’individuazione dei quadri fessurativi e dei meccanismi di danno.
L’entità dell’intervento ristrutturativo dipende, ovviamente, dallo stato di conservazione e manutenzione occorsa nel tempo.
Aspetti che dovranno essere valutati quando ci si appresta alla ristrutturazione di un rustico sono pure le conseguenze dell’umidità di risalita o dovuta alle infiltrazioni dal solaio.
A proposito si solaio e tetto, è da valutare anche la presenza di muffe o tarli che potrebbero aver indebolito le travi in legno presenti sul soffitto, che in caso di particolare compromissione dovrebbero essere sostituite.
Visionata la struttura, si passerà all’esame degli impianti, che non di rado rappresentano una voce piuttosto onerosa nel computo delle spese da affrontare per la ristrutturazione di un rustico, e non già (o non solo) perché il tempo può aver degradato tubature e collegamenti, ma soprattutto perché alcune costruzioni, molto affascinanti e collocate in posizioni assai suggestive, sono completamente sprovviste di energia elettrica e acqua (tuttavia, in quest’ultimo caso, anche se non fosse stata prevista nella zona il collegamento con l’acquedotto comunale, potrebbe sempre esserci una sorgente!).
Sarà comunque assai raro non dover intervenire a livello impiantistico, se non altro per l’adeguamento alle norme attuali.
A seguire poi: la sostituzione dei pavimenti (che però, il più delle volte, rappresentano un valore aggiunto e distintivo, per cui è auspicabile preservarli), la tinteggiatura alle pareti (magari con la tecnica dello spatolato veneziano, che caratterizza le pareti attraverso venature che ben si addicono ad ambienti dal sapore classico), il ripristino del camino (sia che si decida di recuperarne il vecchio rivestimento in pietra, sia che si opti per una versione più moderna).
Quali principi seguire prima di tutto per l’acquisto, e poi per la ristrutturazione di un rustico
Come individuare il rustico adatto per una ristrutturazione? Non esiste risposta (giusta) a questa domanda, dal momento che pressoché tutte le soluzioni possono essere adatte (almeno teoricamente): che si tratti di un rustico in cima ad una montagna, piuttosto che di una casa ai margini di un bosco, o di una maggione affacciata sulla costa. Ciò che conta è che vi faccia battere il cuore, che vi permetta di sognare, dal momento che la ristrutturazione di un rustico è un’opera tutt’altro che semplice, e richiede appunto di essere supportata da una forte volontà.
Tuttavia ci sono degli aspetti che andrebbero valutati prima di procedere all’acquisto: il primo riguarda l’effettiva fattibilità, cioè la possibilità o meno di ristrutturazione di un rustico in quella zona, che si può appurare rivolgendosi all’ufficio tecnico del Comune sul cui territorio la dimora si trova, o dando un’occhiata al piano regolatore.
A seguire andrebbero poi considerate: l’esposizione solare di cui gode il rustico, la consistenza e natura del terreno, il clima della zona, il tasso di umidità, la presenza degli impianti idrico ed elettrico, la vicinanza ai tratti stradali e autostradali, la presenza in zona di cave, le possibili fonti di rumore o di inquinamento, l’illuminazione pubblica, etc.
È bene sapere che esiste tutta una serie di incombenze a cui deve far fronte chi si appresta alla ristrutturazione di un rustico, e forse per questo sarebbe meglio affidarsi ad una ditta esperta in questo campo, capace non solo di preparare dei progetti che riescano a coniugare al meglio i desideri di chi ristruttura con quelle che sono le potenzialità dell’immobile da sottoporre a ristrutturazione, ma anche di occuparsi degli aspetti burocratici e legislativi, che spesso avviliscono chi non è del settore.
Tra l’altro la guida e la consulenza di architetti esperti vi consentirà anche di individuare le scelte stilistiche migliori da adottare, pure in termini di materiali da adoperare, dal momento che una ristrutturazione andrebbe sempre interpretata come un intervento di ricollocazione della costruzione nel suo contesto naturale: tanto per capirci, risulterebbe piuttosto bizzarro e fuori luogo se ristrutturaste un rudere che si affaccia sul mare adoperando ampiamente il legno, dal momento che questo risente della corrosione degli ambienti marittimi, e viene adoperato soprattutto nelle zone montane, perché maggiormente disponibile.
Tutto in nome di quello che dovrebbe essere il dettame fondamentale nella ristrutturazione di un rustico: il suo inserimento armonico nel contesto ambientale.
Se, come consigliabile, ci si rivolgerà ad uno studio tecnico, sarà esso stesso, una volta pronto il progetto, a presentarlo all’amministrazione comunale per ottenere la relativa licenza di ristrutturazione, sollevandoci anche da questa incombenza.
Idee per la ristrutturazione di un casale
Tra le idee più belle, e secondo noi azzeccate, per la ristrutturazione di un rustico, un mix tra modernità e tradizione, che sappia conferire un aspetto nuovo e decisamente stiloso, nel quale le travi a vista e le pietra grezza convivono, valorizzandolo, con lo stile contemporaneo degli elementi d’arredo.
Per la cucina è consigliabile optare per un pavimento in cotto, bello e resistente, travi a vista, mobili a incasso con muratura grezza, stufa a legna, e alle pareti paioli e mestoli in rame, cesti in vimini, fiori di campagna.
Nell’ampio salotto: pareti in pietra originaria, divani e poltrone in colori neutri, camino con trave a vista o muratura grezza.
E infine, per la camera da letto, rigorosamente al piano superiore, legno e cotto per i pavimenti, ferro battuto per le testate del letto, antica fattura per i comò e le cassepanche per il corredo matrimoniale.
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