Hai una casa antica che vorresti ristrutturare?
Ristrutturazione Case Antiche
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Articolo informativo
Un imperativo nella ristrutturazione di case antiche è cercare di salvaguardare determinate caratteristiche che conferiscono alle costruzioni il loro mood dominante, e le distinguono dalle nuove costruzioni.
Consideriamo ad esempio casolari, fattorie, masserie, rifugi, che abbondano nelle campagne italiane, molti dei quali risalenti al Sette-Ottocento (se non addirittura precedenti). Il progetto di intervento di Ristrutturazioni Milano dovrà essere imperniato al rispetto della tipologia architettonica, della struttura esistente, dell’aspetto estetico originario: ecco perché è opportuno parlare di restauro conservativo.
Gli interventi di ristrutturazione di case antiche devono essere sempre attuati nel rispetto del paesaggio circostante, dunque, per masserie e case di campagna, il restauro deve risultare armonioso e integrarsi perfettamente nell’ambiente rurale.
La prima cosa da fare è verificare le condizioni statiche della costruzione, perché è vero che si deve cercare di limitare al massimo le proprie azioni (a meno che l’edificio non sia pericolante), ma alcuni provvedimenti sono indispensabili: se le fondazioni versano in cattive condizioni, saranno opportune delle infiltrazioni di sostanze ristrutturanti; il tetto andrebbe preservato, oppure ricostruito in legno, (in modo da non gravare sulla struttura), possibilmente ventilato e con isolamento termico, e coperto con coppi vecchi, o comunque anticati, e magari impermeabilizzato (come pure il soffitto) con pannelli in sughero; stesso discorso per le travi portanti, che andrebbero solo protette e restaurate; i soffitti potrebbero essere realizzati con travature di legno e mattoni, oppure con intonaco a calce.
Altri accorgimenti nella ristrutturazione di case antiche di questa tipologia?
Per i pavimenti sono possibili pressoché tutte le soluzioni, ovviamente se compatibili con la staticità della costruzione: qualora presenti, è sempre bene recuperare quelli in legno, oppure si potrebbe optare per un pavimento in mattoni (meglio se vecchi o anche nuovi ma trattati opportunamente con cera d’api e/o lino naturale) o altri materiali con massetto in argilla espansa.
Gli infissi e le porte andrebbero scelti in legno (anche se più difficili da manutenere), o restaurati se già presenti e in discrete condizioni. È comunque sempre preferibile, all’acquisto di un infisso nuovo, uno vecchio scovato nella bottega di qualche rigattiere.
E per le pareti?
Via libera ai colori pastello, dal momento che i contadini utilizzavano le terre naturali oppure producevano il colore con il peperoncino e le erbe tintorie. Da evitare, sia all’interno che all’esterno, il colore bianco, soprattutto se si decide di operare col cemento e non con la calce (cosa comunque sconsigliata): unica eccezione ammessa per la ristrutturazione di case antiche in ambiente marino.
E per gli arredi?
È importante che risultino uniformi e coesi. In caso di ville di campagna nobiliari, dove non di rado sono presenti elementi di pregio architettonico, sarebbe opportuno optare per pavimenti in cotto, mobili di un certo pregio, ristrutturazione degli antichi camini a cupola; nelle case contadine invece i pavimenti dovrebbe essere in mattoni vecchi, tra i mobili dovrebbero sempre figurare madie o archette, vecchi depositi per il grano, credenze, e letti con basi in ferro.
Più difficile invece far rivivere la tradizione contadina del materasso, visto che si trattava di un grande sacco di canapa spessa tessuto a telaio e riempito con foglie di granturco seccate al sole!
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